SE IL TUO BAMBINO PERDE IL CONTROLLO. TECNICHE DI GESTIONE DELLE CRISI DI RABBIA
Vedere un bambino “fuori di sé” è una delle esperienze più destabilizzanti e preoccupanti per un genitore, soprattutto per quelli alle prese con il primo figlio.
Stentiamo a riconoscerlo in certe occasioni: si comporta in modo aggressivo, lancia oggetti, alza le mani, non rispetta i turni e non ascolta. Alcuni genitori si sentono profondamente frustrati da queste perdite di controllo.
I bambini non hanno la capacità di gestire le emozioni che vivono. I loro impulsi non sono ben gestiti perché il “pensiero razionale”, cioè quello che consente di pianificare, di prevedere e di tenere in considerazione il punto di vista degli altri, non è ancora completamente sviluppato. La maggior parte dei bambini fino a 5 o 6 anni di età ha uno scarsissimo autocontrollo: ci vorranno anni per padroneggiare questa abilità. Fino agli 8 o 9 anni è faciel vedere bambini in preda a delle vere e proprie crisi emotive, definite “TEMPESTE EMOZIONALI” anche per episodi che per noi sono di piccolo conto.
In più, anche il temperamento, cioè la modalità innata con cui si reagisce al mondo, ha la sua influenza e può rendere un bambino più impulsivo di altri. Così può succedere che bambini che si stressano con più facilità potrebbero aver bisogno di un approccio diverso per sviluppare l’autocontrollo rispetto ai bambini che sono un po’ più “rilassati” per natura.
L’autocontrollo non è innato ma si sviluppa col tempo e con l’esperienza.
Cosa possono fare i genitori per favorire lo sviluppo dell’autocontrollo?
1. Riconoscere, empatizzare e convalidare
Cominciamo col riconoscere semplicemente che in molti casi la mancanza di controllo degli impulsi è appropriata dal punto di vista dello sviluppo e quindi convalidare ciò che sta provando. Quando un bambino è sconvolto, forse perché si stava divertendo al parco e non era ancora pronto ad andarsene, si può iniziare facendogli sapere che capiamo il suo sentimento. “È veramente difficile andarsene proprio ora “o” Sembra proprio che tu voglia restare al parco!”
È importante connettersi e far sapere al bambino che comprendiamo e accettiamo i suoi sentimenti prima di dire o fare qualsiasi altra cosa.
2. Rendilo consapevole delle sue emozioni
Avvicinati a tuo figlio quando sta vivendo una grande emozione. I bambini con genitori che educano alle emozioni si riprendono da situazioni stressanti più velocemente e sviluppano le abilità necessarie per gestire le sfide da soli. Per essere un genitore che è capace di educare alle emozioni si comincia aiutando il bambino a prendere coscienza di cosa sta in quel momento provando, senza reprimere o schernire.
3. Concedi una pausa a tuo figlio
Tutti gli esseri umani hanno un certa dose di autocontrollo, chi più chi meno. Ma se continuiamo a chiedere ai bambini di svolgere compiti o di seguire le nostre richieste senza sosta, non rimarrà loro sufficiente energia, si stancheranno ben presto. Ed è difficile controllarsi quando si è sfiniti. Vale anche per noi, vero? Quante volte ho sentito: “Gli ho dato uno schiaffo perché ero nervoso e stanco!”
Quando le pause vengono considerate essenziali e cominciano a far parte della routine quotidiana, i bambini riescono ad autocontrollarsi con più facilità.
4. Giocate insieme
Giocare è un ottimo modo per esercitarsi con l’autocontrollo. Ci sono dei giochi che prevedono il controllo degli impulsi. Per esempio possiamo mettere la musica e chiedere ai bambini di ballare e poi di fermarsi immediatamente quando la musica si interrompe mantenendo la loro posizione fino a quando la musica ricomincia. Anche giocare ai giochi di memoria può migliorare il controllo degli impulsi.
5. Fai come vuoi che facciano
Pratica l’autocontrollo e la moderazione. Fungi da modello e i tuoi figli non faranno ciò che dici, ma ciò che fai. Impara ad auto-controllarti. Per esempio: se passi tutto il tempo con un telefono in mano, perché non dovrebbero farlo anche loro?
Anche essere consapevoli di come reagisci alla rabbia, alla frustrazione e alla delusione è importante, perché “il tuo stile” influenzerà molto anche il modo in cui il bambino risponderà a queste forti emozioni.
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