NON PIANGERE!
Basta negare le emozioni dei bambini!
Che si tratti di sentimenti piacevoli o spiacevoli, di pensieri gradevoli o sgradevoli, di comportamenti adattati o inadatti, riconoscere le emozioni del tuo bambino significa accettarlo così com'è. Significa aiutarlo ad avere fiducia in se stesso.
La coscienza di sé si costruisce sulle esperienze vissute e sulle emozioni comprese, accettate ed espresse liberamente. Quando gli adulti, genitori o insegnanti, ridicolizzano le emozioni ("Che vergogna, piangi come un bimbo piccolo!") il bambino si convince che ciò che sente, ciò che fa o che pensa non è conforme a ciò che gli altri si aspettano da lui. Si sente inadatto. Non all'altezza. La sua autostima si abbassa.
Dobbiamo insegnare ai nostri bambini a vivere le emozioni fino in fondo, a riconoscerle, a chiamarle per nome senza farsene intimorire e a riconoscerne tutte le manifestazioni (urla, pianti, riso, lanci di oggetti o reazioni fisiche, come battere i piedi, tirarsi i capelli e tante altre espressioni che a noi adulti sembrano sproporzionate) vivendole con consapevolezza e senza giudizi.
Quando i nostri bambini vivono forti emozioni non arginiamoli ne' giudichiamoli ma accogliamoli con amore ed empatia. L'ascolto e la comunicazione sono l'unica strada per un'educazione sana e rispettosa. Chiediamo come si sentono. diciamo loro che li capiamo e sappiamo cosa provano. Poi, appena possibile, offriamo loro un'alternativa.
Le emozioni inespresse, non vissute, non vanno via, restano lì, dentro di noi. Si sedimentano e col tempo diventeranno un peso.
Insegnando ai nostri figli a vivere liberamente le loro emozioni li renderemo degli adulti liberi e capaci di gestire emozioni e sentimenti senza paure.
Pensateci!
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