MAMMA UN MOSTRO SOTTO IL LETTO! LE PAURE: COME AIUTARE I NOSTRI FIGLI
Le paure infantili |
Le paure sono un’esperienza naturale dell’essere umano e uno strumento importante di crescita.
Nelle specie animali la paura svolge primariamente una funzione di allarme, di difesa e garantisce la sopravvivenza. Costituisce una preparazione psicologica ed intellettuale necessaria ad affrontare una situazione pericolosa: esorta alla prudenza e aiuta a valutare un rischio. Le paure però chiedono di essere superate: l'elaborazione di una propria paura rafforza la stima in se stessi. Diventa un problema quando assume dimensioni che impediscono una vita normale,quando diviene un ostacolo alla maturazione del bambino e mette a rischio lo svolgimento dei compiti quotidiani. Allora ha perso il suo valore protettivo. In questo caso i timori intralciano uno sviluppo armonioso, divengono limitanti, minacciosi. Nei primi anni di vita il bambino sperimenta le prime forme di paura condizionate dalla crescita e che lo accompagneranno nel corso della sua evoluzione
Il "paesaggio ansioso" di tuo figlio cambia nel tempo. Ecco alcune delle paure più comuni che è probabile che lui/lei possa provare nelle diverse fasi di sviluppo.
Ovviamente non è detto che si presentino tutte o che si presentino in questo esatto ordine.
Non è detto che la paura di un bambino di due anni scompaia a 3 anni esatti.
Non è detto che la paura di un bambino di due anni scompaia a 3 anni esatti.
Farò solo dei piccoli esempi perchè le paure possono essere infinite.
Questo breve elenco serve soltanto a dimostrare che "le paure" sono un fenomeno normale nei bambini e possono essere affrontate in modi differenti.
Innanzitutto mai schernire o sminuire ma ascoltare ed accogliere. E’molto penoso per un bambino sentirsi definire come "fifone" "timido" "ostinato" "troppo sensibile" "mammone".
Gli umani sono biologicamente ed evolutivamente progettati per temere alcune cose: una strategia protettiva e salvavita.
I nostri antenati che avevano paura di insetti e serpenti, dell'altezza, del fuoco, di strani rumori forti, di cibi non familiari, di predatori somiglianti ai cani, e che non si allontanavano troppo dal gruppo, avevano maggiori probabilità di crescere e trasmettere i loro geni alla prole. Quei geni sono arrivati fino a noi.
I nostri antenati che avevano paura di insetti e serpenti, dell'altezza, del fuoco, di strani rumori forti, di cibi non familiari, di predatori somiglianti ai cani, e che non si allontanavano troppo dal gruppo, avevano maggiori probabilità di crescere e trasmettere i loro geni alla prole. Quei geni sono arrivati fino a noi.
Ed ecco spiegate molte delle "antipatie" dei bambini.
Possiamo dividere le tipologie di paure dei bambini in questo modo:
· paure innate, presenti fin dalla nascita, per lo più associate a cambiamenti repentini, come un forte rumore o un lampo;
· Paura dell’estraneo:quelle più prettamente legate alla crescita come la paura dell’estraneo (1 anno)
· Paura della separazione dal genitore (2/3 anni);
· Paura dei mostri, delle streghe, del temporale e del buio (3/5 anni)
· paure di minacce alla propria incolumità come quella dei ladri, di essere rapiti, delle malattie (6/12 anni);
· paure legate all’immagine di sé, al corpo che cambia, al giudizio degli altri (adolescenza).
COSA FARE
- La paura va rispettata e non ridicolizzata, accettata nel suo aspetto emotivo e non razionalizzata.
- Le paure vanno accolte come un aspetto della crescita e non usate come "arma" per far crescere.
- La fiducia in sé va valorizzata affinché il bambino si senta capace di affrontare le sue paure.
- le aspettative dell'adulto non devono andar oltre le reali capacità del bambino.
- É bene aiutare il bambino a capire e valutare le conseguenze dannose di un suo comportamento, senza però intimorirlo oltremisura.
- La paura va rispettata e non ridicolizzata, accettata nel suo aspetto emotivo e non razionalizzata.
- Le paure vanno accolte come un aspetto della crescita e non usate come "arma" per far crescere.
- La fiducia in sé va valorizzata affinché il bambino si senta capace di affrontare le sue paure.
- le aspettative dell'adulto non devono andar oltre le reali capacità del bambino.
- É bene aiutare il bambino a capire e valutare le conseguenze dannose di un suo comportamento, senza però intimorirlo oltremisura.
La paura è importante perché ci aiuta a rispondere nelle varie circostanze e ad agire rapidamente in situazioni di pericolo, questa emozione ci esorta a stare all’erta e a far tesoro delle precedenti esperienze mobilitando le forze che ci spingono alla difesa o alla fuga, quindi, in quanto reazione difensiva salvaguarda la vita e contribuisce allo sviluppo umano e alla crescita personale. Esiste un’idea generale piuttosto diffusa riguardo la paura che la vede come un qualcosa da evitare o scansare. In realtà affrontare ed abbracciare le nostre paure, è l’ unico modo per controllarle.
Il ruolo dei genitori in questo caso è di vitale importanza per alleviare le paure sorte nei piccoli di casa. Lo stile educativo è fondamentale che, non deve essere ne troppo rigido ne, al contrario, troppo permissivo. Come si sa, le cose estreme non sono mai quelle giuste. Quindi, genitori eccessivamente ipercritici che contestano e sottolineano ogni errore del figlio possono far sorgere un senso di inadeguatezza e di incapacità, con riduzione eccessiva dell’autostima e blocchi emotivi o evitamenti nel compiere delle azioni, per il timore di commettere errori.
Eccessive richieste di precisione, tipiche di uno stile perfezionistico, possono indurre nel bambino, ancora una volta, la paura di sbagliare vivendo ogni situazione come se fosse una costante prova con grande carico di angoscia e preoccupazione di deludere le aspettative dei genitori.
Allo stesso modo un’eccessiva iper-protezione rende la realtà eccessivamente angosciante e trasmette la convinzione che il pericolo sia ovunque, creando uno stato di allarme continuo e totalmente inadeguato.
In conclusione, le paure tipiche dell’età evolutiva sono funzionali allo sviluppo del bimbo, che permettono, se superate adeguatamente, l’acquisizione di sicurezze rispetto al sé e alla realtà, grazie anche alle figure di riferimento come la mamma ed il papà e al loro supporto.
Per esempio, se la paura è quella del buio è possibile abituare gradualmente il bambino a restare da solo in un ambiente senza luce, si possono utilizzare delle lucine e accompagnarlo nell’esplorazione degli ambienti poco illuminati, scegliere un compagno fedele da portare con sé, un pupazzo, una bambola, un gioco preferito. Le paure dei bambini non vanno criticate ma accolte e ascoltate con cura e reale attenzione. Il genitore deve aiutare il bambino ad esprimere ciò che prova e a comunicarlo così da ridurre la tensione e trasmettergli un senso di accettazione e supporto. Sentire di non essere solo nella lotta contro quanto temuto è per i piccoli molto importante perché sperimentano la possibilità di affrontare l’ignoto con maggiore sicurezza e senza sentirsi soli.
Cerchiamo di non sminuire mai i loro timori, nemmeno i più bizzarri. Dobbiamo al contrario aiutarli a superarli ed interiorizzare delle strategie funzionali. Non diciamo “non avere paura” o “non fare il fifone “ perché queste frasi alimenteranno in lui l’idea di essere sbagliato e che non è possibile esprimere liberamente le proprie emozioni andando erroneamente a inibirle e nasconderle. È di vitale importanza riuscire a entrare nel loro piccolo universo e nei loro racconti per comprenderne il vissuto e il significato dei singoli comportamenti. Solo così si sconfiggeranno le paure più grandi, crescendo un piccolo bimbo sano che da grande saprà gestire ansie e paure.
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