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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

SE IL TUO BAMBINO PERDE IL CONTROLLO. TECNICHE DI GESTIONE DELLE CRISI DI RABBIA

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Vedere un bambino “fuori di sé” è una delle esperienze più destabilizzanti e preoccupanti per un genitore, soprattutto per quelli alle prese con il primo figlio. Stentiamo a riconoscerlo in certe occasioni: si comporta in modo aggressivo, lancia oggetti, alza le mani, non rispetta i turni e non ascolta. Alcuni genitori si sentono profondamente frustrati da queste perdite di controllo. I bambini non hanno la capacità di gestire le emozioni che vivono. I  loro impulsi non sono ben gestiti perché il “pensiero razionale” , cioè quello che consente di pianificare, di prevedere e di tenere in considerazione il punto di vista degli altri, non è ancora completamente sviluppato. La maggior parte dei bambini fino a 5 o 6 anni di età  ha uno scarsissimo autocontrollo: ci vorranno anni per padroneggiare questa abilità.  Fino agli 8 o 9 anni è faciel vedere bambini in preda a delle vere e proprie crisi emotive, definite “TEMPESTE EMOZIONALI” anche per episodi che per noi so...

TUO FIGLIO E' UNICO!

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Non paragonare tuo figlio al fratello, al cuginetto, ai suoi compagni di scuola. E non permetterlo neanche agli altri. Ogni bambino è una persona unica, irripetibile.  Diverso persino da ciò che tu ti aspetti da lui.  I bambini non sono tutti uguali. Se per questo, neppure noi grandi siamo tutti uguali. La nostra ricchezza, tuttavia, va cercata proprio nella diversità, nel  diritto ad essere diversi  e difformi gli uni dagli altri. Eppure,  spesso ci capita di fare dei confronti, dei paragoni . Capita in famiglia, con fratelli e sorelle ma anche a scuola tra compagni di classe. Difficilmente sono i bambini a fare la prima mossa: quasi sempre, il paragone nasce da un adulto che vorrebbe “cambiare” un bambino, plasmandolo ad immagine e somiglianza di un altro. Il bambino che eccelle a scuola non è necessariamente migliore di quello i cui risultati sono mediocri. Semplicemente, lo studio scolastico gli è più congeniale. A questo punto, la...

NON PIANGERE!

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Non piangere! Non essere arrabbiato!  Basta negare le emozioni dei bambini!  Che si tratti di sentimenti piacevoli o spiacevoli, di pensieri gradevoli o sgradevoli, di comportamenti adattati o inadatti, riconoscere le emozioni del tuo bambino significa accettarlo così com'è. Significa aiutarlo ad avere fiducia in se stesso.  La coscienza di sé si costruisce sulle esperienze vissute e sulle emozioni comprese, accettate ed espresse liberamente. Quando gli adulti, genitori o insegnanti, ridicolizzano le emozioni ("Che vergogna, piangi come un bimbo piccolo!") il bambino si convince che ciò che sente, ciò che fa o che pensa non è conforme a ciò che gli altri si aspettano da lui. Si sente inadatto. Non all'altezza. La sua autostima si abbassa.  Dobbiamo insegnare ai nostri bambini a vivere le emozioni fino in fondo, a riconoscerle, a chiamarle per nome senza farsene intimorire e a riconoscerne tutte le manifestazioni (urla, pianti, riso, lanci di...

INSERIMENTO MATERNA: SE PIANGE E' TROPPO ATTACCATO A TE?

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COME GESTIRE IL PIANTO DEL DISTACCO Sento spessissimo di mamme “accusate” di aver instaurato rapporti molto stretti con i loro bambini. Addirittura si parla di legame  morboso , senza neanche conoscere bene i termini che si utilizzano. Chissà perchè le colpe sono sempre della mamma. Così se un bambino il primo anno di asilo piange la colpa è della mamma che lo ha tenuto troppo in braccio, che lo fa dormire in camera vicino al lettone, che non lo ha abituato a stare senza di lei, che lo ha viziato. Ebbene NO!!!! Nel momento del distacco piangere è normale!!!  Definire un bambino di due anni e mezzo  molto legato  alla mamma è descrivere una condizione di assoluta normalità. Anche a tre anni, o a cinque anni, o a sei anni. L’attaccamento materno è fisiologico. È un momento indispensabile della vita di ogni individuo. Va vissuto serenamente e in modo equilibrato perchè è la base del futuro di ognuno di noi. Non lasciatevi condizionare dai luoghi comun...

BASTA CON LA SEDIA DELLA RIFLESSIONE!!!

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La sedia della riflessione è una forma di punizione.   Dire ad un bambino più piccolo di otto anni di sedersi a riflettere è totalmente inutile.  I bambini fino a sette, otto anni non hanno sviluppato completamente la capacità di elaborare razionalmente i concetti. Hanno bisogno di un adulto che li accompagni, che li aiuti a comprendere quanto accaduto. Se, in aggiunta, il bambino è lasciato solo o davanti alla classe o in un angolino è deleterio da un punto di vista psicologico e della dignità della persona.  E' un strumento di umiliazione vero e proprio dove il più forte vince sul più debole! L’espressione sedia della riflessione  potrebbe indurre a pensare che sia qualcosa di costruttivo, ma in realtà è una punizione. Se il bambino non fosse lasciato solo ma accanto a lui ci fosse seduta anche l’insegnante a parlare con lui, per capire cosa è accaduto e per tirar fuori sentimenti ed emozioni ed indirizzarli nel modo giusto, potrebbe anche essere co...

SE VOLETE ESSERE GENITORI EFFICIENTI NON INIZIATE DAI VOSTRI FIGLI, INIZIATE DA VOI STESSI!

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Qualsiasi cosa voi pensiate di voi stessi, qualsiasi cosa proviate nel vostro cuore, abbiate una certezza: non esistono genitori perfetti! Nessuno vi chiederà mai di essere perfetti. Nessuno se lo aspetterà mai, nemmeno i vostri figli. Esistono genitori consapevoli ! L’inizio del cambiamento è la consapevolezza.  Essere genitori significa innanzitutto lavorare su se stessi, sui propri limiti, sui propri istinti, sui propri automatismi, su ciò che ci si porta dietro dalla propria infanzia. Lavorate su voi stessi ogni giorno per imparare a mantenere la calma in ogni situazione, per imparare a non giudicare mai ne’ voi stessi ne’ gli altri, per imparare a non non cedere subito alla rabbia o all’istinto, per allenarvi al rispetto e all’empatia. I vostri figli prima di ascoltarvi vi guardano e imparano da voi tutto ciò che voi mostrate loro. Non dimenticatelo mai! Questa è la cosa più importante da tenere a mente! Se volete essere dei genitori efficienti non iniziate ...

NON TENERLO SEMPRE IN BRACCIO O LO VIZIERAI!

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“ Non tenerlo sempre in braccio. Lo vizierai! ” è la frase più diffusa che le mamme si sono sentite dire da sempre. Il contatto fisico è un elemento fondamentale per l’essere umano. Eppure quando si tratta di bambini la sua importanza viene spesso messa in discussione, anzi è considerato nocivo perchè impedirebbe lo sviluppo dell’autonomia. Come vi sentireste se durante un momento di sconforto chiedeste un abbraccio al vostro compagno e lui vi dicesse “ Non posso abbracciarti adesso, il mio abbraccio può viziarti e renderti incapace di superare questo brutto momento in autonomia ”? Pensereste che è impazzito perchè il potere di un abbraccio sincero è quello di risanare, di farvi sentire capiti, più sicuri, più forti, in grado di superare le difficoltà, capaci di andare avanti lasciandovi alle spalle le negatività. Se questo è vero per noi adulti, per quale oscura ragione dovrebbe essere diverso per i più piccoli, che hanno ancora un mondo in costruzione e una personalità i...

GIRELLO SI? GIRELLO NO? SOLO PER 5 MINUTI?

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GIRELLO NO!!!! CATEGORIGAMENTE NO!!!! E se ve lo hanno regalato? riportatelo indietro e fate un cambio 😉 Perchè sono così categorica? Ecco alcuni motivi: ⏩Il girello costringe i bambini in una posizione non fisiologica. Il peso del corpo poggia sul bacino e sui genitali, la postura è sbilanciata in avanti e i passi sono fatti in punta di piedi!!!  ⏩Il girello non permette l'esperienza a terra. Ritardare lo strisciamento o il gattonamento e la deambulazione autonoma interferisce negativamente e pesantemente con lo sviluppo motorio e intellettivo del bambino. Forzando i bambini in una posizione non fisiologica fa saltare delle tappe evolutive importanti. La posizione eretta porta a vedere il mondo da una prospettiva differente.  ⏩Le attività "per terra" sono una tappa fondamentale dello sviluppo intellettivo e motorio del vostro bambino. E' il momento in cui scoprono lo spazio, le altezze, la profondità, il movimento, lo spostamento, i confino del propri...

A CHE GIOCO GIOCHIAMO? IDEE PER GIOCHI CREATIVI

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Le case dei nostri bimbi sono spesso pienissime di giochi di ogni tipo, forma e colore, la maggior parte delle volte rumorosi e chiassosi, con lucine e suoni che danno fastidio persino a noi.  In realtà basta davvero poco per divertirci insieme ai nostri figli. Tutto ciò che ci circonda può trasformarsi in un gioco.  Ecco alcuni esempi per voi: IL CESTINO DEI TESORI Si tratta di un'attivià che si può proporre ai bambini fin da piccoli    per assecondare la natura voglia di esplorare che hanno i bambini e stimolare la crescita sensoriale. I  bambini sono attratti dagli oggetti più disparati e  costruiscono le loro conoscenze in modo sperimentale . Ad esempio, un mestolo di legno a noi suggerisce una attività di percussione, lo mettiamo nel cestino pensando che i bambini proveranno a suonare i tappi con il mestolo, ma potrebbe invece suggerire una cena in cui il mestolo viene usato per distribuire pigne a tutti o suggerir...

BASTA MINACCIARE I BAMBINI

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La strada da seguire è quella della comunicazione, dell’empatia e del rispetto. Richiede tempo, impegno e autocontrollo. Ma è l’unica via percorribile. Rispettiamo se vogliamo essere rispettati. Ascoltiamo se vogliamo essere ascoltati. Amiamo se vogliamo essere amati. I nostri figli imparano da noi!

COME GESTIRE LE CRISI DI RABBIA

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"Aiuto! Non so come gestire le crisi di rabbia di mio figlio. Appena dico no inizia con urla, pianti e lanci di oggetti. Non so più cosa fare." Ricevo ogni giorno richieste di questo tipo eppure la soluzione è davvero semplice e a portata di tutti. Ascolto e comunicazione. Una facile guida la trovi sul mio EBOOK scaricabile su Amazon a soli 2.99 ⏬⏬⏬ https://www.amazon.it/tutto-lamore-che-uneducazione-bambini-ebook/dp/B07RKK4PLF/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=con+tutto+l+amore+che+ho+ebook&qid=1560870219&s=digital-text&sr=1-1

I CAPRICCI NON ESISTONO

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I CAPRICCI NON ESISTONO! I capricci non esistono! Sì, è proprio così! So di dire una cosa che sbalordirà molti. So che riviste specializzate, nonni, zii, educatrici e insegnanti, amiche del cuore e mamme incontrate al parco giochi vi hanno sempre parlato di capricci, di bambini capricciosi e genitori che devono gestire e imporsi prima di farsi sopraffare! Ma in realtà non è così. Crescere un figlio non è una battaglia. Crescere un figlio è una straordinaria esperienza di vita nella quale si cresce tutti insieme, giorno per giorno. I capricci non esistono! Le manifestazioni di rabbia, la collera, il disappunto, sono espressioni di un bisogno del bambino il quale non è ancora sufficientemente maturo per esprimerlo in altro modo. Il genitore interessato solo a non farsi mettere i piedi in testa e a non capire il proprio bambino mette in atto un comportamento volto a far tacere certi atteggiamenti, che vengono considerati, appunto, capricci. La verità è che si pensa anco...